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L'avvento della modernità è segnato dalla crisi del modello aristotelico-scolastico di "far filosofia". Fra le vie seguite dall' innovazione filosofica in area veneta - nell' arco di tempo che va dall'inizio del secolo dei Lumi sino alla fine della dominazione austriaca (1866) - due appaiono particolarmente significative. La prima è rappresentata da un moderato empirismo che si richiama alla centralità dell'esperienza, sia esteriore sia interiore, riuscendo così a salvaguardare le istanze di fondo della tradizione spiritualistica. La seconda si riferisce alla progressiva presa di coscienza della dimensione storica del filosofare, che si traduce in un crescente interesse per lo studio e la ricostruzione del passato filosofico. Intorno a queste due tendenze di fondo ruota buona parte della riflessione filosofica nel Veneto "moderno", che viene qui illustrata con un'ampia serie di indagini su autori solitamente trascurati perché minori, ma che bene esprimono un diffuso sentire intellettuale.